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IL CHIANTI: UN LEGAME SPECIALE TRA VINO E TERRITORIO

di Manuel
di Manuel

Un viaggio tra le dolci colline toscane, ricoperte di vigne e ornate dai cipressi, appaga lo spirito e il corpo. Terre dal fascino incontaminato che si estendono fino al mare, disegnando paesaggi unici al mondo.

Antichi borghi dal fascino senza tempo come Montalcino, Montepulciano e Pienza sono i protagonisti di un itinerario enogastronomico e culturale d'eccellenza. Qui, a far da padrone, è il Sangiovese: un vitigno a bacca nera che ha scelto la Toscana come sua terra di elezione, dove dare il meglio di sé. Lavorato dalle sapienti mani di artigiani che si tramandano di generazione in generazione i segreti della vigna, il Sangiovese è l'anima dei più famosi vini di Toscana e d'Italia: il Brunello di Montalcino, il Vino Nobile di Montepulciano, il Morellino di Scansano e il Chianti.

Un sorso di Chianti racchiude anni di storia e l'esperienza di centinaia di persone, che ogni giorno lavorano a contatto con la terra. Il colore rosso rubino è il colore della passione. I profumi riportano indietro nel tempo: frutti rossi e neri come la prugna, l'amarena, il mirtillo e la mora risvegliano ricordi lontani di confetture preparate dalle nostre nonne sul fuoco di casa. Un calore intenso che si percepisce anche degustando, un sapore che avvolge tutta la bocca con grande eleganza ma con un tannino ruvido che vuole ricordare lo stretto legame di questo vino con la terra.

I tempi del Chianti servito nelle osterie con il classico fiaschetto impagliato sono lontani, oggi viene prodotto un vino di ottimo livello, in grado di competere per qualità con i più blasonati vini italiani e del mondo.

Il simbolo del Chianti Classico è il gallo nero, emblema della lega militare del Chianti e riprodotto anche dal Vasari sul soffitto del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze. Questo simbolo ha radici molto antiche: una leggenda narra infatti che, in epoca medievale, quando le Repubbliche di Firenze e Siena combattevano per la supremazia territoriale, il territorio del Chianti fosse oggetto di dispute continue. Per mettere fine alle contese in modo definitivo si decise di far partire dai rispettivi capoluoghi di provincia due cavalieri e di fissare il confine nel punto di incontro. La partenza era prevista, secondo i costumi del tempo, all'alba. A stabilire il momento esatto doveva essere il canto di un gallo. La scelta del gallo giusto divenne quindi di fondamentale importanza: i senesi ne scelsero uno bianco che coccolarono e nutrirono fino al giorno della competizione, i fiorentini invece optarono per uno nero che tennero chiuso in una stanza buia e a digiuno.

Il giorno della partenza, il povero gallo fiorentino, non appena tolto dalla stanza di reclusione iniziò a cantare a squarciagola in preda ai morsi della fame, anche se l'alba era ancora lontana. Questo permise al cavaliere di Firenze di partire con largo anticipo rispetto a quello senese: i due si incontrarono infatti a soli 12 kilometri dalla città di Siena, a Fonterutoli. Fu così che quasi tutto il territorio del Chianti passo sotto il controllo della Repubblica Fiorentina.

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