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LE NUVOLE MADREPERLA

di Sheila

In inglese si chiamano "Polar Stratospheric Clouds" (PSCs); il primo termine, "Polar", si riferisce al fatto che questo fenomeno raro avviene solamente nel cielo invernale oltre i Circoli Polari, anche se ultimamente è possibile vederle anche nei primi giorni di primavera.

Ne esistono quattro tipi a seconda della loro composizione chimica e si manifestano ad un’altezza compresa tra i 15 e i 25 km dalla crosta terrestre.

Oltre ad essere imperdibili e regalare uno spettacolo unico, le nuvole hanno un ruolo fondamentale perché eliminano l’ozono o per lo meno ne riducono i livelli; si formano esattamente nella stratosfera, ecco perché l’utilizzo del termine “Stratospheric” e il mix di colori pastello deriva dai riflessi della luce del sole sui cristalli di ghiaccio che si trovano al loro interno.

All’inizio si potevano osservare solo nell’Antartico ma da qualche anno anche nelle zone Artiche a causa dell’abbassamento delle temperature dell’atmosfera.

 

Probabilmente vi starete chiedendo da dove si possono vedere...i luoghi migliori come detto prima sono l’Artico e l’Antartico ma dal punto di vista turistico è molto difficile e costoso raggiungere queste aree, per fortuna sono visibili anche dalla Penisola Scandinava (Norvegia, Svezia, Finlandia) nelle zone oltre il Circolo Polare e dall’Islanda. Qualche anno fa, a causa dei cambiamenti climatici, è stato possibile osservarle addirittura dalle costa nord del Regno Unito.

Se siete curiosi di scoprire quale sia il momento migliore per vederle non rimarrete delusi perché per mantenere quell’aura di magia e mistero, scelgono di “farsi vedere” appena prima dell’alba o dopo il tramonto quando il cielo ci regala colori incredibili.

Le curiosità non finiscono qui infatti, negli scorsi anni, diversi studiosi della Rutgers University-New Brunswick, dell'Università di Oxford e dell'Università di Londra hanno ipotizzato che un’opera famosissima sia nata dopo che il suo esecutore abbia visto le formazioni madreperlacee. Il pittore in questione è il norvegese Edvard Munch e il dipinto  è “L’Urlo”!

Ovviamente si tratta di ipotesi, anche se molti sono d’accordo con questa teoria proprio per lo sfondo  ricco di nuvole colorate.

 

Per concludere vi propongo un Haiku giapponese, ovvero un componimento formato da tre versi, che riprende l’argomento di oggi:

“Passano nubi
come pensieri vuoti
di madreperla”

 

Non so voi ma io non vedo l’ora di partire e vedere queste nuvole così speciali!

Alla prossima settimana!

 

 

Credits: Quality Group Viaggi, NASA.com, greenme.it, antarctica.gov.au

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