Il Thanksgiving Day: cultura e tradizioni americane
Il Giorno del Ringraziamento ogni anno apre ufficialmente la stagione del Natale in America!
Giorno del Ringraziamento: le origini
Per gli americani il Thanksgiving Day cade ogni quarto giovedì di novembre. L’origine di questa festa risale al 1621 quando, nella città di Plymouth – nel Massachusetts, i padri pellegrini si riunirono per ringraziare il signore del buon raccolto invitando a banchettare con loro anche 90 nativi americani.
Il tacchino è protagonista grazie ad un romanzo
I tacchini, in effetti, non erano sul menù del primo Ringraziamento: in tavola c’erano cervi, mais, merluzzi ed altri pesci. ll tacchino deve la sua celebrità ad una scrittrice del XIX secolo: Sara Josepha Hale. Nel suo romanzo del 1827 intitolato “Northwood, A Tale of New England” la scrittrice parlò del menu ideale del Ringraziamento, dove il tacchino occupava un posto d’onore.
Ancora oggi è tradizione da parte del Presidente degli USA concedere la “grazia” ad un tacchino in un evento in diretta su tutte le televisioni del Paese.
La parata dei grandi magazzini Macy’s di New York ed il Blackfriday
Uno degli appuntamenti più importanti del Giorno del Ringraziamento è la la famosa parata dei grandi magazzini Macy’s a New York. La prima parata risale al 1914, quando i dipendenti di Macy’s, vestiti in vivacissimi costumi, cominciarono a sfilare sulla 34th.
Il Thanksgiving Day è ormai innegabilmente lagato anche al Black Friday. Questa ricorrenza si svolge il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento. L’idea nacque proprio grazie ai grandi magazzini Macy’s nel 1924. L’occasione da il via allo shopping natalizio proponendo sconti senza precedenti che richiamano migliaia di persone.
L’albero di Natale di Rockfeller Center: una curiosità che non sai!
Sapevi che l’accensione dell’albero di Natale a Rockfeller Center si svolge solitamente il mercoledì successivo al Giorno del Ringraziamento?
Tashkent, capitale moderna
Prima di lasciare l’Uzbekistan abbiamo raggiunto con un treno alta velocità (simile al nostro Frecciarossa) Tashkent, la capitale. Purtroppo poco rimane del suo passato a causa del terremoto che la distrusse completamente nel 1966 che si somma alle opere realizzate dal regime sovietico che l’hanno anche stravolta. Oggi è una città moderna ed è il centro amministrativo e commerciale del Paese.
Prima di riprendere il volo di rientro per l’Italia abbiamo fatto tappa al Bazar Chorsu, per avere uno spaccato della vita quotidiana di Tashkent. Originariamente il mercato si teneva all’aperto ma, in epoca sovietica, è stata costruita una grande cupola blu e azzurra per offrire riparo ai mercanti.
Con un ultimo bicchiere di vodka prima del pasto ed una cena ospitati da una tipica famiglia uzbeka il nostro viaggio è giunto al termine.
E voi che ne pensate? Siete già stati in Uzbekistan ed ho risvegliato in voi dei ricordi o è nella vostra lista dei desideri? Oppure non conoscevate la destinazione e vi ho inspirati?